Lettera aperta al Sindaco

sulla questione sicurezza del quartiere settecentesco

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Gentile Sindaco di Foggia,

le scrivo ancora. Ma questa volta per sollevare un problema relativo alla legalità e alla sicurezza dei cittadini, e non per parlare di rifiuti urbani. Perché credo che le persone, sebbene abbandonate a se stesse, non possano e non debbano mai essere considerate come cose inutili, suppellettili da gettare via solo in quanto improduttive. Sappiamo tutti, ormai da quasi un anno, quale sia la situazione di Foggia in alcuni quartieri. In particolar modo, noi del Gadd, siamo sensibili a quella Piazza dalla quale tutto questo è cominciato durante la notte di fine anno. Le zone di Piazza Tavuto e di Via Crispi, i Quartieri Settecenteschi per intenderci, stanno diventando un quotidiano teatro di malavita improvvisata, messi a ferro e fuoco da un gruppetto di bulli, forse ancora minorenni, probabilmente gli stessi responsabili dello scempio della piazza un anno fa. Di questi ragazzetti non si è ancora capito cosa facciano di preciso, se frequentano la scuola o se vivono in strada abbandonati dalle famiglie al loro destino di pericolosa devianza sociale.

Cesare Rizzi ricorda che il Gadd ha ripetutamente sollevato la questione, denunciando la situazione e chiedendo l’intervento delle forze dell’ordine, con le azioni che io riporto di seguito:

- 25 gennaio 2011 - Lettera aperta al prefetto di Foggia
- 06 Marzo 2011 - Lettera aperta al comandante dei Vigili Urbani
- 03 Maggio 2011 - Lettera aperta al sindaco
- 11 Maggio 2011 - Lettera aperta alla speranza
- 17 Maggio 2011 Considerazioni sul referendum popolare che voleva riqualificare P.zza Tavuto
- 18 Maggio 2011 Lettera aperta al sindaco
- 20 Agosto 2011 Lettera al Santo protettore dei cittadini normali (Sande Nind)
- 03 settembre 2011 - Dossier sicurezza... le testimonianze dei residenti
- 25 ottobre 2011 Lettera per Giovanna alla città di Foggia

L’ultima lettera è stata scritta per sensibilizzare la pubblica opinione e chi di dovere a rendersi parte attiva nelle vicende di una donna che vive sola, in estreme difficoltà anche psichiche, e che è invece purtroppo diventata l’oggetto di primario interesse dei nostri temerari. L’allarme è però generalizzato, e non può essere riferito esclusivamente alla povera vittima prediletta.

Antonio Altieri, un residente disperato, tuona dalla bacheca del Gadd: “a un nonnetto affacciato, giorni fa in via Meridiana sono entrati in casa e gli hanno messo il coltello alla gola per 20 euro!!! n 15 giorni hanno messo a segno 2 rapine una alla Despar di via Homs e l'altra al Market Adriatico di Piazza del Carmine (..a mano armata.. di pistola). Al chiosco di Rocchino vicino alla chiesa del Carmine hanno tentato un furto qualche notte fa; se passate potete ammirare la vetrata "squacciata"... A Piazza Tavuto incendio dei bidoni e sassaiola contro pompieri e carabinieri (vedi Gazzetta del Mezzogiorno).....”.

La gente comincia ad avere paura. Si allontana ed evita di transitare per quelle strade. Ma il risultato è che il degrado e la desolazione aumentano di giorno in giorno.

Mi sembra di scorgere, in tutto questo, due gravi emergenze territoriali del quartiere. Una di tipo educativo, riferita ai minori (se tali sono), che evidentemente conducono una vita assolutamente al di fuori di quelli che sono gli standard accettabili per chi è loro coetaneo. Questi ragazzi vanno bloccati con la forza, e successivamente ascoltati ed eventualmente reindirizzati verso interventi di rieducazione e riadattamento sociale. E non è escluso che si debba intervenire anche sul loro contesto familiare. L’altra emergenza è di carattere esclusivamente legale, relativo alla sicurezza di tutti i cittadini, con particolare riferimento al contesto di cui stiamo parlando, e con attenzione esclusiva, in questo momento, alle vittime accertate di furti e atti violenti.

Mi scusi se insisto, anche a nome di tutti i gaddini, ma credo ormai di tutti i cittadini residenti e benpensanti. Ci sembra di estrema gravità, in una tale emergenza, l’ostinato silenzio degli amministratori e dei politici. Altrettanto indecoroso è che si possa permettere a questo quartiere di morire quotidianamente nella sua lenta agonia senza presidiare con la forza pubblica ogni angolo di strada, ogni via e ogni piazza limitrofa.

Un medico che non prestasse cure immediate al moribondo sarebbe imputabile di omissione di soccorso. Riteniamo che di un’omissione si potrebbe trattare anche nel caso in cui le forze dell’ordine non si presentassero sul posto dove avviene il delitto, sebbene ripetutamente allertate da denunce verbali e scritte, gridate e urlate dalla gente dello stesso quartiere.

L’Italia è diventata la patria del “si sarebbe potuto evitare”. Ma a babbo morto è troppo tardi, non le pare?

Ci aiuti a non sentirci troppo soli. Faccia presidiare quel posto da mattina a notte fonda. Faccia sentire alla gente che qualcuno si preoccupa per loro. Che le Istituzioni ci sono e hanno cominciato a fare. Le saremo grati.

Antonietta Pistone per il Gadd

 

Foggia 31 Ott 2011

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