Una domenica d'agosto

di Michele Sepalone

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Quasi mezzogiorno. Strade semideserte, traffico scarso e ancor di più le persone. Qualche anziano pensionato siede su una panchina all’ombra in piazza Cavour. Due ragazze attraversano via IV Novembre velocemente con le loro borse-mare. Ridono allegramente. Un extracomunitario dorme al fresco delle siepi di Piazzale Italia rincuorato dagli zampilli della fontana del Monumento ai Caduti

 

 

Un venticello sembra voler alleviare il caldo insopportabile di queste ultime settimane. Meno male che non si sente il fetore immondo che spesso ‘allieta’ soprattutto le nostre notti. Piazza Goppinghen … quel che resta della gloriosa Scuola Media ‘G. Carducci’. Come non pensare, ancora una volta, alla indimenticabile Professoressa “Postiglione”, ai suoi insegnamenti di vita e di educazione civica, ma anche a quelli della lingua italiana e la storia e la mitologia. Una grande persona che è ancora viva in me.

I giardini (?) di via Rotundi versano sempre nelle identiche pietose condizioni, che poi sono della stragrande maggioranza di posti simili, ovvero bottiglie di birra vuote, rotte e sparse dappertutto insieme a rifiuti di ogni genere. 

 

 

Mi ci allontano rapidamente.

Via Fraccacreta … da un balcone giunge, a tutto volume, il lamento di un disperato d’amore che si rivolge alla sua amata perduta con una canzone napoletana. Il silenzio della via s’incrina. Da una finestra al piano romano di una casa sul Viale Colombo mi arrivano gli stuzzicanti effluvi di un ragù alla foggiana. Acquolina in bocca. All’altezza della Scuola Media Bovio incrocio un bus dell’ATAF … vuoto. Infine su via Galanti appare questa costruzione.

 

 

Non un cartello, non un’indicazione che possa dirci di quale struttura si tratta. Pubblica? Privata? Eppure a me risulta che dovrebbe esserci per legge proprio a dire chi è il committente, di quale opera edilizia parliamo, i responsabili tecnici, l’eventuale costo, le date di inizio e consegna lavori. Nulla di tutto questo. Solo un megatabellone, uno dei tanti che infestano la città e ne degradano ulteriormente le architetture.

 

 

Noto che le vecchie e cadenti strutture in lamiera e assi di legno che circondavano questa costruzione fino a non molto tempo fa sono state finalmente sostituite da una ben più degna recinzione in metallo. Il cancello, contrariamente a prima, risulta ben chiuso come tutti gli altri lungo il perimetro.

 

 

 

Un cartello mi avverte che ci sono lavori in corso.

 

 

E dev’essere proprio così visto che all’interno ci sono anche questi automezzi … uno a noleggio … chissà quanto ci costa … nel caso si dovesse trattare di opera pubblica ...

 

 

Qualcosa che mi riporta alle norme di sicurezza (speriamo bene)

 

 

Ma … sbaglio … o ci sono segni di … antropizzazione????

 

 

 

Percorro tutto il perimetro della costruzione …

 

 

Un’ultima foto …

 

E mi chiedo … se questa struttura fosse veramente pubblica, potrei conoscerne la destinazione d’uso? Quanto verrà a costare alla fine? E sapere in quale millennio verrà (e se) consegnata? O già dobbiamo prefigurarne il rapido degrado come troppo spesso sta accadendo in questa nostra, strana città?

 

Riprendo il cammino cercando l’ombra di alberi e palazzi e quel po’ di vento che oggi è venuto a trovarci, chissà che i bollori della rabbia possano almeno in parte ridursi. Ma so già che non sarà così. L’amaro che questa passeggiata solitaria domenicale mi ha lasciato difficilmente passerà. Forse è meglio pensare al mio goulash (oggi cucina internazionale) che ho preparato per i due ragazzi (su tre) che sono a casa. Uno è emigrante … altro regalo che il nostro Sud ci fa.

Ma in fondo … è solo una domenica, l’ultima domenica d’agosto.

 

Michele Sepalone per GADD

 Foggia 29 agosto 2011