Chi non
sapeva cosa fosse il fogliame
con presenza di “rosure”, da
stamattina lo sa.
Grazie
agli Amici della Domenica e all'agronomo
Fernando Di Chio, che
hanno invitato tutti i cittadini
di buona volontà che hanno a
cuore lo stato del verde di
Foggia ad alzare gli occhi dal
grigiore della strada, per
imparare ad osservare le chiome
degli alberi.
E
osservando le chiome si apprende
che gli alberi respirano e
vivono come gli uomini, sono i
silenziosi compagni di viaggio
dei nostri giorni vissuti in
fretta,sempre chiusi
nell’abitacolo delle nostre
macchine, a sbraitare nel
traffico.
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Gli olmi
di via Guglielmi non se la
passano affatto bene. Soffrono
di una forma parassitaria che li
sta letteralmente mangiando
vivi. E non sono uno o due…tutto
il lato destro, dalla parte del
Comando dei Carabinieri. Stiamo
parlando di diverse decine
d’alberi.
Basta sollevare gli occhi
dall’asfalto e ci si trova in un
altro mondo, più tranquillo e
ovattato. Un mondo che rischia
ogni giorno di scomparire perché
se una pianta non viene curata
perde la sua vitalità e muore. E
ogni volta che un albero muore
(oltre al pericolo di una sua
improvvisa caduta al suolo), una
parte del nostro patrimonio
collettivo se ne va via.
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Così il GADD ha pensato
di monitorare i nostri
fratelli verdi in
difficoltà, per provare
a curarli prima di
doverli salutare per
sempre. Monitorare
sembra una parola
grossa…ma è più semplice
di quanto sembri. C’è
una
scheda molto
semplice da compilare
che si può scaricare dal
sito del gruppo.
Una
scheda informativa
sullo stato complessivo
di salute di una pianta.
Chi vuole segnalare un
caso grave in una zona
della città può
compilarla ed inviare il
materiale all'indirizzo
di posta elettronica
indicato. Si cercherà di
fare una mappatura dei
casi più urgenti e di
trovare, insieme
all’Università di
Foggia, i rimedi
necessari per salvare la
vita al maggior numero
di piante malate. |
E per gli
olmi di via Guglielmi?
“E’ necessaria una cura anti
parassitaria in primavera. Ma
possono ancora essere salvati”.
Dice il nostro amico Fernando.
“Speriamo di salvarli”, pensiamo
noi tutti…e siamo pronti a
cercare altri casi, più o meno
gravi, da salvare.
Foggia
25/09/2011 |