Il gruppo de “Gli
Amici della Domenica”,
nato sul social network
Facebook, è animato dal
Senso Civico, dalla
Legalità, dal profondo amore
che ha per questa città e
che da anni, tanti, subisce
il mal funzionamento civico
e amministrativo, dall’amore
per la storia del nostro
territorio promuovendola con
eventi specifici,
attivandosi “pacificamente”
per cercare di ottenere una
Foggia Migliore, per noi e
soprattutto per le future
generazioni. Rendere Foggia
vivibile “a misura d’uomo”
sia nella sua fruibilità,
sia nella sua sicurezza,
crediamo sia l’obiettivo che
tutti i concittadini
vorrebbero. Pulizia,
sicurezza, legalità,
viabilità, verde pubblico,
luoghi dove trascorrere ore
in serenità condividendole
con i residenti dell’area
cittadina, rispetto per la
storia curando le
testimonianze che la
ritraggono nei molteplici
monumenti e testimonianze
lasciate nel corso dei
secoli, Foggia diverrebbe o
ritornerebbe a essere quella
città che da anni non si
riconosce più in quel popolo
che seguendo il Buon e
Legale Vivere, la rese uno
dei centri più importanti
del Mezzogiorno d’Italia.
Utopia? Se le forze si
unissero, potremmo
riuscirci, non solo
provarci.
Già in diverse occasioni,
noi del gruppo abbiamo
sollevato problemi oggi in
fase di discussione e
ripristino, interloquendo
con i diretti responsabili
delle strutture e/o
infrastrutture del caso.
Come vi dicevo Egr. mi
Responsabili all’inizio di
questa mia, l’ingresso
(definiamolo “B”) agli
Ospedali Riuniti di Foggia,
quello ubicato su Via
Napoli, è trafficato ogni
giorno da centinaia di
persone, molte provenienti
dalla provincia.
Ebbene (ma lo sapete)
quell’ingresso ha un piccolo
cancello arrugginito
collocato in un angolo semi
coperto dall’inferriata che
recinta la struttura
ospedaliera, senza copertura
ed esposto al
pericolosissimo traffico
automobilistico, spesso
veloce.
Un cancello al centro di una
pozzanghera permanentemente
presente durante le piogge
(come raffigurato nella foto
in allegato), che da il
“benvenuto e/o benservito” a
chi lo valica. Un bel
problema per chi deve
accedere alla struttura che
grazie ad alcuni mattoni
discontinui posti come
prosecuzione dal vicino
marciapiede, fungono da
passerella pericolosa per
chiunque voglia entrare
nella struttura ospedaliera.
Per i più giovani senza
problemi fisici è anche un
gioco, ma per tutti gli
altri, che si presuppongono
potenziali pazienti e
sicuramente visitatori,
diventa un ostacolo per
“funamboli”, anche causa di
caviglie slogate e cadute,
per non parlare di tutti
quei piedi bagnati che
cascano inavvertitamente
durante il passaggio da un
mattone all’altro. E come se
non bastasse, alcuni
usufruiscono gratuitamente
della “doccia da pneumatico”
che molti negligenti
automobilisti procurano agli
indifesi soggetti in
procinto di superare l’arduo
e pericolo ostacolo bagnato.
Se non erro, a
quell’ingresso è stata
costruita una struttura di
guardianìa e vi è anche un
grande cancello sempre
chiuso. Ora, non è che con
quest’appello si vuole
rendere l’ingesso su Via
Napoli un secondo accesso
come quello collocato sotto
gli uffici amministrativi in
Viale Pinto (anche se la
struttura lo potrebbe
realizzare giacché è
diventato un ingesso molto
trafficato anche per la sede
della Facoltà di Medicina),
ma renderlo fruibile nel
pieno della sicurezza per i
soggetti che lo valicano,
sarebbe una proposta lecita,
sicura e rispettosa per
tutti. Da quell’ingresso,
Gent.mi Signori, accedono
chi si recano ai reparti
pediatrici, geriatrici,
oncologici, strutture dove
sia pazienti, sia familiari
non sono propriamente
animate da gioia (si può ben
comprendere in virtù
dell’età e della patologia):
figuriamoci se ogni qual
volta la pioggia rende
l’area circostante, un lago
molto sporco.
L’invito che rivolgo con
“Gli Amici della Domenica” è
di porre termine alle
acrobazie di chi valica
l’ingresso “B”, suggerendo
la sistemazione dell’area
con un intervento tecnico
che possa garantire
l’asfalto asciutto, semmai
rialzando la zona con il
proseguimento del
marciapiede e un sistema
fognario che contenga le
acque piovane.
Sicuro e fiducioso di un
vostro interessamento e
intervento, perché "Se
Pot' Fà" - nostro
sussurro di battaglia- ,
rivolgo in nome di tutto il
gruppo i miei più