Diario degli amici e delle amiche della domenica

di Antonietta Lelario

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Si comincia così.

Con quel che si ha. Può sembrare poco. Chi sa fare cominciando con poco entra nel vivo dello scambio economico. Nel vivo dello scambio economico non si porta solo danaro. Se si pensa alla città, il danaro è necessario, ma altrettanto necessari sono i doni che sono stati portati da alcuni uomini e donne, invitatisi attraverso facebook, in queste due domeniche mattina di gennaio.

 

Un vero augurio di nuovo anno, partito dallo scambio fra Cesare Rizzi e Salvatore Onorati.

Domenica 9 gennaio

La testimonianza di attenzione contro i gesti vandalici che, il 31 dicembre, avevano distrutto l’aiuola della piazzetta, la solidarietà agli abitanti di piazza F Crispi, altrimenti detta piazza tavut’, la rimozione delle cacche di cane che impedivano perfino di stazionare sulla piazzetta hanno segnato lo scambio in quella prima mattina.

 

Negli occhi di tutti la gioia di riconoscersi con un desiderio in comune, ma anche l’incertezza. Ci sarebbe stato un futuro per quell’iniziativa quasi improvvisata?

 

Domenica16 gennaio

Ci siamo ritrovati in numero molto maggiore a piazza Purgatorio e i doni sono di gran lunga aumentati. Alcuni di noi hanno visitato per la prima volta un ipogeo con la sapiente guida degli amici degli Ipogei. E mentre ci salutavamo, ci scambiavamo informazioni, ci fotografavamo orgogliose e contenti, il generoso Michele Sepalone offriva pezzetti di pizza fatta da lui, una gentilissima giovane donna distribuiva “chiacchiere” che si scioglievano in bocca, perché, lei spiegava, “sono fatte con lo strutto, come si facevano un tempo”, una bellissima bambina porgeva un cesto con ottimi biscotti ripieni di marmellata e un altro bimbo, vicino alla sua mamma, metteva a disposizione bicchierini di limoncello.

 

Circolava riconoscenza e la riconoscenza, come sa chi la usa, è una moneta impagabile. Più contagiosa del morbillo. Cito una malattia infantile in omaggio ad una delle anime dell’iniziativa, Salvatore Onorati, e all’allegria infantile che aleggiava fra noi. Ma chi non sa che per essere migliori occorre rimanere in contatto con quel tanto di anima infantile che rimane viva dentro di noi, anche da adulti?

 

C’erano mille idee su altre cose che si potevano fare insieme e si tentava di stabilire un ritmo di incontri che potesse reggere nel tempo, mentre sempre più chiara si faceva la sensazione che insieme si può. Si può cosa? Piccole cose ma collocate nell’orizzonte che Giusy Pustorino dice molto bene nella carta d’identità degli amici della domenica.

 

Allora raccogliendo vari elementi la proposta è: ritrovarsi ogni prima domenica del mese, far diventare piazza del Purgatorio il nostro mercato dello scambio, portare lì i nostri suggerimenti, i nostri desideri, il sapere che ci viene dalla nostra esperienza di cittadini e cittadine, tenendo presente che se il mercato liberista “fa scuola” insegnando la concorrenza, l’individualismo, l’amore per il successo e per il dio danaro, anche noi “facciamo scuola” e, con azioni coerenti, possiamo insegnare ai più giovani il piacere di provare gioia con gli altri, il gusto della condivisione, la ricchezza dei legami sociali, l’attenzione per i più deboli, la possibilità di modificare il territorio che abitiamo facendovi scorrere dentro più vita e più coraggio. Possiamo far diventare questo mercato un luogo da cui interloquire con le istituzioni locali (lettere, appelli) e con gli altri e le altre abitanti della città nei modi che ci inventeremo.

 

Sappiamo tutti quanto sia fragile ogni pretesa di autosufficienza. È necessario un mercato il cui collante sia la fiducia e la gratitudine verso chi si impegna di più. È necessario che la curiosità per la differenza dell’altro e dell’altra diventi nutrimento per una cultura in-comune.

 

Foggia 17/01/2011