Un centro storico che muore

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Un centro storico che muore, non solo per l'incuria ed il degrado fisico, ma anche per la presenza di gruppi di bulli violenti che imperversano fra la gente, soprattutto la sera ed oltre una certa ora. Pubblichiamo due righe scritte da Michele Parlante, un residente nel centro storico:

"Ieri sera mia moglie e mia nipote percorrevano via Bruno. Vicino alla lavanderia "Duomo", c'erano dei bulletti che stavano facendo a botte. Uno di questi andava a finire addosso a mia moglie. Mia moglie, che ha problemi di salute, li ha sgridati e questi, non contenti, l’aggrediscono alle spalle con dei grossi cartoni in testa. La gente, stupita, è rimasta a guardare senza alzare un dito".

E' solo uno dei tanti momenti di violenza, quello raccontato in queste poche righe. Violenza perpetrata da chi crede di essere il padrone della città e rimanere impunito. Violenza gratuita, cieca. Con questa lettera cercheremo sul sito del GADD di raccoglierne ancora altre, con altre testimonianze. Racconti di chi ha paura di uscire la sera per strada, e sono sempre i più deboli ed indifesi: i vecchi, le donne, i bambini.

Ogni volta che viene pubblicata una testimonianza del genere si alza un coro di proteste che chiede più controllo del territorio, telecamere, polso duro. Sono mesi che nel centro storico si vive così e i residenti non hanno visto nulla di tutto questo. Hanno visto, invece, una perenne violazione dell'area pedonale da parte del traffico veicolare, una diffusa violenza verbale e fisica da parte dei giovanissimi avventori dei locali, un'utenza del centro storico che va lentamente cambiando. Spariscono le famiglie, crescono i giovanissimi, l'alcool venduto al pubblico in locali che non hanno licenza per farlo, la musica ad alto volume fino a sera tarda, le risse per strada, i vicoli usati come orinatoi notturni.

Il GADD (Gruppo amici della Domenica) vuole promuovere una nuova presa di coscienza da parte dell'opinione pubblica, una riflessione seria e attenta sul tipo di città che Foggia sta diventando.
Non piazze come luogo d'incontro, non strade della socialità, ma corridoi pieni di violenza dalla quale scappare prima possibile per rinchiudersi fra le mura di casa, questo stanno diventando i nostri luoghi pubblici.
E non ci sarà mai nessun riscatto che non parta dagli abitanti e dalla società civile.
Così l'incontrarsi nelle piazze, all'aperto, oggi assume quasi un carattere di sfida contro chi vuole che questa città diventi il luogo di nessuno.

Questo fanno gli Amici della domenica, settimana dopo settimana.
Domenica 29 gennaio si sono riuniti in Piazza Purgatorio, davanti ad una chiesa, la Chiesa del Purgatorio, che, in altre realtà urbane sarebbe stata recuperata e restituita alla città come luogo pubblico, ma che a Foggia è chiusa. Restaurata e chiusa. Vandalizzata e chiusa.

Cosa si può fare se non far capire che quella Chiesa è patrimonio di tutta la collettività, che una vetrata rotta, un pluviale rubato, sono rubati a TUTTI non a nessuno? Questo continuerà a fare il GADD, con insistenza, pacificamente, con le armi dell'intelligenza e della ragione.
 
  Foggia 30 Gen 2012

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