La festa di Carnevale ha origini antichissime,nasce come festa dei contadini, per festeggiare la fine dell’inverno e l’arrivo della primavera.
Si indossavano maschere che coprivano il volto credendo in questo modo di allontanare gli spiriti maligni.
Con il Cristianesimo il Carnevale cambia significato. Il termine significa “carne levare” termine che si ricollega all’inizio della Quaresima,periodo in cui non si mangia carne.
La tradizione vuole che durante le feste di Carnevale si mangi soprattutto carne di maiale e anche i dolci
dovevano per tradizione essere fritti nella sugna.
L’ultima settimana di Carnevale è conosciuta come la settimana grassa (martedì grasso, giovedì grasso), in contrapposizione ai giorni magri della Quaresima che ha inizio il mercoledì delle Ceneri.
Gli antichi dicevano: “ Semel in anno licet insanire” (una volta all’anno è lecito uscire di testa).
Ogni città ogni paese ha le sue ricette e nella maggior parte dei casi si tratta di ricette dolci e soprattutto fritte. Come diceva mia nonna: “ anche la suola di una scarpa diventa buona da mangiare, basta friggerla”.
Quella che vi propongo forse è la ricetta più semplice, tanto è vero che la si trova in molte regioni d’Italia anche se con nomi diversi.
E’ un impasto simile a quello della pasta all’uovo ma con dello zucchero, un po’ di burro e liquore. L’impasto steso in maniera sottile si taglia a strisce o a rombi prima di esser fritto
( nella sugna) e poi cosparso di zucchero a velo.
Ecco la ricetta della Chiacchiere di mia nonna:
INGREDIENTI: 3 uova – 1 cucchiaio di zucchero – una noce di burro – 600 gr di farina 00 – 1 bicchierino di cognac – il succo di 2 piccole arance – sugna per friggere.
PROCEDIMENTO: Impastare tutti gli ingredienti,far riposare l’impasto ottenuto per 20’. Stendere l’impasto in sfoglie sottili e ricavarne dei rombi o strisce. Friggere le chiacchiere, farle raffreddare e cospargerle di zucchero a velo.
