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Vincenzo Alfonso Visco
di: vincenzik
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Vincenzo Alfonso Visco
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Vincenzo Alfonso Visco (Foggia, 18 marzo 1942) è un economista e politico italiano, più volte Ministro della Repubblica.
Vincitore di una borsa Stringher alla Banca d’Italia nel 1968, compie un periodo di perfezionamento nel Regno Unito presso
l’Università di York. Lasciata la Banca nel 1969, inizia la carriera accademica come assistente alla cattedra di Scienza delle Finanze retta da Cesare Cosciani.
Dal 1973 è professore incaricato della stessa disciplina all’Università di Pisa, dove assume la titolarità della cattedra nel 1980. Docente all’Università LUISS di Roma dal 1988 al 2001. Dal 2001 è Ordinario di Scienza delle finanze all’Università La Sapienza di Roma. Dal 1982 è socio della Società italiana degli economisti.
Collaboratore di numerosi quotidiani e riviste, è autore di molti saggi sui temi della finanza pubblica, in particolare sull’imposizione fiscale. Dal 2001 è presidente del Centro studi NENS, Nuova Economia Nuova Società, di cui è uno dei fondatori.
Nel 2004 viene insignito del dottorato ad honorem presso l’Università di York. All’attività accademica affianca presto l’impegno politico e istituzionale. Anche dopo lunghi anni di presenza politica, si conserva nella sua attività con un ruolo a mezza via fra il "tecnico" ed il politico.
Dopo una collaborazione con il Ministro delle Finanze Franco Reviglio (PSI; 1979-81), tra il 1981 e il 1982 è nel gabinetto tecnico del ministro del Tesoro Beniamino Andreatta (DC). Continuò per alcuni mesi nello stesso incarico anche il successore di Andreatta al Tesoro, Giovanni Goria (DC). Nel 1983 è eletto deputato come indipendente di sinistra (nelle liste del PCI) nel collegio Venezia-Treviso fu rieletto nel 1987 nello stesso collegio; fu componente della Commissione Finanze e Tesoro.
È stato Ministro delle Finanze del governo ombra di Anchille Occhetto dal 1989 al 1992. Fu favorevole alla svolta della Bolognina che trasformò il PCI in Partito Democratico della Sinistra; con la nuova formazione politica Visco fu eletto senatore nel 1992. Nel 1992 diviene membro della Direzione e coordinatore delle politiche economiche del PDS.
Nominato nel 1993 Ministro delle Finanze durante il governo Ciampi, Visco si dimise (con tutti gli altri ministri semi-tecnici di sinistra) dopo quattro giorni per protesta al voto contrario della Camera sull’autorizzazione a procedere nei confronti di Bettino Craxi.
Nel 1994 e nel 1996 preferì rioccupare il suo seggio alla Camera dei deputati, di cui fu anche vice-presidente della Commissione Finanze e Tesoro in due circostanze. Dal 1994 al 1996 fa parte della Commissione di Vigilanza sull’Anagrafe Tributaria. Fu fra i sostenitori della nascita dell’Ulivo, nonché uno dei principali collaboratori governativi di Romano Prodi nella sua attività.
Dal maggio 1996 all’ottobre 1998 è Ministro delle Finanze nel Governo Prodi I. Successivamente viene riconfermato in tale incarico nei due Governi presieduti da Massimo D’Alema (dall’ottobre 1998 all’aprile 2000). Nel governo Amato II, fino al giugno 2001, è ministro del Tesoro, del Bilancio e della Programmazione economica.
Nella XIV Legislatura è membro della commissione Bilancio, Tesoro e Programmazione della Camera dei Deputati.
Nella XV è viceministro nel Ministero dell’Economia e delle Finanze guidato da Tommaso Padoa-Schioppa, che gli delega, tra l’altro, la Guardia di Finanza e il Dipartimento delle Finanze. Con lo scioglimento dei Ds, dal 2007 aderisce al Partito Democratico.
Fonte: http://beta.partitodemocratico.it/utenti/profilo.htm?id=3243

Scheda inserita il 20-02-2012 da vincenzikHome Page

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