Il palazzo, sito in corso Vittorio Emanuele, 160, fu costruito nella metà del Seicento da Antonio de Nisi. Sarà poi acquistato nel 1720 da Antonio Rosati.
Le due facciate principali del fabbricato, di fronte corso Vittorio Emanuele e Piazza Federico II, sono arricchite da numerose decorazioni fra cui
spiccano originali testoni rappresentanti diversi personaggi, come la testa di un servitore arabo con turbante che,
secondo una leggenda, è uno dei discendenti di Abd el Aziz (trasferitosi con tutta la sua famiglia a Foggia e convertito al Cristianesimo), che abiurò la fede cristiana e per punizione si pietrificò nel prospetto del palazzo.
Anche le finestre ed i balconi sono impreziositi da volute, testoni, teste umane e piccole figure grottesche.
Un elegante cornicione chiude il prospetto del palazzo.
All’angolo dell’ edificio c’è un raffinato doccione a forma di delfino.
All’interno si apre un piccolo cortile da cui parte una rampa di scale.
