Quando apri la scatola dei ricordi il passato ci accarezza con nostalgia.
Ti ho ritrovato in una vecchia scatola, vecchio Curlo, con la punta aguzza, dal legno tutto scrostato per tutti i colpi ricevuti.
Ti guardo con gli occhi di un bambino che con
maestria ti avvolgeva nello spago e ti lanciava, facendoti ruotare.
Tu curlo figlio della strada, di giochi d’altri tempi, eri l’arma di sfida per tanti ragazzi che poi lo riponevano con cura in una tasca di pantaloni corti.
Non dirmi di lanciarti, non posso, sei stato l’arma di tante sfide di mio marito, ritorna nella scatola dei ricordi, Curlo.
(Un tempo uno dei giochi di strada fra i ragazzi era lanciare un oggetto di legno dalla forma conica che aveva un punta metallica e diverse scanalature ai fianchi dove si avvolgeva una cordicella. Era il Curlo.
Per piacere non chiamatelo “trottola”)
