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Petrino Enzo
di: Cesare Rizzi
I Sindaci della citt� di Foggia - Petrino Enzo
...I sindaci di Foggia

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Petrino Enzo
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link al sito di Petrino Enzo
Il quinquennio in cui Petrino rivestí la carica di primo cittadino, dal 1983 al 1988, fu il periodo in cui Foggia si scoprí finalmente città.
Il decennio precedente, contrassegnato dall´imponenza della figura di Pellegrino Graziani (di cui Petrino fu
assessore ai Servizi Sociali) era stato quello delle grandi opere pubbliche, della metanizzazione, della modernizzazione.

Un periodo di lavoro e di sviluppo che peró aveva lasciato irrisolti alcuni nodi, a cominciare da quello dello sviluppo urbanistico. Petrino dovette raccoglierne il testimone, dopo la meteora Mongiello, in un mutato contesto socio economico, caratterizzato dalla ritirata delle Partecipazioni Statali e dalla progressiva sostituzione della Regione allo Stato nella gestione della spesa pubblica.

Una battaglia difficile, che il sindaco Petrino condusse con coraggio, fra le mille tempeste delle correnti democristiane, mettendo in campo la vicinanza ai temi del lavoro e della solidarietà che gli veniva dalla consuetudine con il mondo aclista. Fu il sindaco dell´inaugurazione del nuovo Palazzo di Giustizia, quello che accolse Giovanni Paolo II al ’Gino Lisa´, quello che pose il problema del superamento del Piano Regolatore Rutelli.

Il Piano Regolatore Rebecchini non andó in porto, travolto dalla fine dell´egemonia del padre-padrone della Democrazia Cristiana locale, Vincenzo Russo. Quel crollo comportó anche la fine dell´esperienza sindacale di Petrino, che lasció con la consapevolezza e il rammarico di avere interrotto a metà la sua opera. Ma Petrino era un uomo di partito alla vecchia maniera; e nel suo partito, la Democrazia Cristiana, rimase fino a quando la bandiera con lo scudo crociato non venne ammainata.

I due Consigli Comunali che presiedette (la funzione era allora detenuta dal sindaco) furono probabilmente i piú prestigiosi della storia dell´istituzione, con parlamentari in servizio o in congedo come Gianni Mongiello, Franco Cafarelli, Paolo De Caro, Domenico Romano, Savino Melillo: Petrino non fu mai impari alla bisogna, per quanto il confronto si facesse ruvido, sia con gli avversari politici che con gli alleati ed il suo stesso partito. Era un uomo intelligente e rispettava l´intelligenza, dovunque collocata. Anche questo lo rendeva spesso insofferente per la stupidità, e questo in politica non aiuta a fare carriera. Ma la dignità conta di piú.

(tratto da http://www.foggiaefoggia.com)

Scheda inserita il 25-06-2012 da Cesare RizziHome Page

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