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Erbe Infestanti
di: Marilin
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Erbe Infestanti
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10 erbacce commestibili, per insalate e tisane gustose!
(tratto da:http://www.yeslife.it)

Le erbe spontanee non sono solo nemici da eliminare: quelle che volgarmente chiamiamo
erbacce possono essere in realtà alleati della nostra cucina. Ecco il nostro decalogo di piante infestanti commestibili e benefiche!

Se avete la fortuna di camminare su sentieri di campagna o ai bordi di campi coltivati vi potreste imbattere in ipnotici fiori o insignificanti cespugli poco graditi ai contadini, che sono costretti ad impiegare il loro tempo ad estirparli per non danneggiare le colture.
Eppure, le erbe infestanti (chiamate anche, in modo poco carino, erbacce) possono essere un’utile risorsa per qualche pranzo alternativo: ebbene sì, considerate insidie per qualcuno, alcune infestanti sono in realtà commestibili!
Ma poi perchè si chiamano così? Queste piante si adattano sono invasive a causa della loro grande capacità riproduttiva, che, combinata con la mancanza di nemici naturali, porta ad una vera e propria infestazione del terreno.

Che cosa possiamo fare dunque per eliminare le erbacce? Cominciare a mangiarle! Molte di queste oltre ad essere deliziose hanno anche virtù terapeutiche e sono impiegate molto spesso in erboristeria.
Vediamo le 10 piante infestanti commestibili più comuni:

TARASSACO (Taraxacum officinalis)
Lo conoscerete tutti!! È una delle specie di erbacce più conosciute e più diffuse: si trova infatti in tutti i campi, nei prati, sui cigli delle strade, presente un po’ ovunque, dal piano fino ai monti.
C’è chi lo chiama soffione, chi "piscia a letto", ma comunque lo si chiami è un ottimo alleato: del tarassaco si possono utilizzare tute le sue parti: dalle foglie, ai fiori, ai boccioli, ai ricettacoli fino alle radici. Ogni sua parte è commestibile e gustosa.
Le foglie più tenere, raccolte prima della fioritura, possono essere consumate crude in insalate miste oppure possono essere lessate e condite con olio e aceto, o si possono anche conservare in vaso sott’aceto o sott’olio, ancora in boccio o sfioriti i fiori, possono essere scottati con acqua ed aceto e consumati conditi in vario modo. Possono essere conservati sott’aceto o sott’olio oppure facendo una mousse per decorare delle simpatiche tartine.

BORRAGINE ( Borrago officinalis)
La borragine è un’infestante che cresce spontanea nel meridione e nel centro Italia nelle zone soleggiate dei prati incolti e lungo le scarpate. Le infiorescenze, molto particolari, potrebbero ravvivare il salotto mentre le giovani foglie, commestibili, sono usate per insaporire le minestre, gli sformati o il ripieno di ravioli.
Per gli antichi romani il vino alla borragine era ritenuto un antidoto alla tristezza! Un’altra idea? Una dolce marmellata di mele aromatizzata alla borragine: ecco qua la ricetta sicuramente da provare!
Non trovate la borragine nel campo sotto casa? Acquistatela già in sacchetto, pronta da innaffiare: è facilissimo!

LAMPASCIONE ( Muscari comosum)
Il lampascione o lampagione è una pianta diffusa nelle regioni mediterranee. I fiori della sua pianta sbocciano in primavera e durano fino all’estate. La radice è un bulbo ricco di sali minerali ed è simile a una piccola cipolla di sapore amarognolo, base di molti piatti soprattutto nelle cucine di Basilicata e Puglia.
Come gustare questa pianta infestante? I bulbi vengono messi in acqua e aceto bianco (in eguale quantità), per farli poi bollire per circa tre minuti. Si aggiungono foglie d’alloro e pepe in grani. Si scolano e con nuovo alloro e nuovo pepe si dispongono all’interno di piccoli vasi. Si ricoprono con olio d’oliva extravergine dal gusto non troppo marcato.
Con lo stesso metodo possono essere conservati sotto aceto, o, proprio come si fa con i capperi, sotto sale. Il lampagione può essere usato anche per aromatizzare a crudo le insalate dove aggiunge una nota a sfondo amaro, ma intrigante. Nelle frittate come sostituto della più domestica cipolla o insieme con alcune erbette. Lessato, scolato e condito semplicemente con olio e sale per accompagnare crostini e formaggio morbido.

ALIARIA (Aliaria petiolata)
Pianta comunissima, si trova un po’ ovunque, soprattutto lungo i bordi delle strade dì campagna. Tutta la pianta odora lievemente di aglio e le sue foglie, finemente tagliuzzate, possono essere utilizzate al posto di questo, risultando gradevoli anche a chi non sopporta il sapore forte dell’aglio stesso. Con i semini si può preparare una salsa simile a quella con la senape.
CARDO MARIANO (Silybum marianum)

E’ una pianta diffusa nel cento Italia e nel meridione. Un tempo era comune anche al nord ma la pratica del diserbo ne ha ridotto drasticamente la presenza sul territorio. In ogni modo, dove cresce in modo spontaneo, soprattutto lungo i margini dei sentieri e nei campi incolti, se ne possono trovare diversi esemplari formanti gruppi ben estesi.
In cucina si utilizzano i giovani germogli centrali, sia crudi, tagliuzzati nell’insalata, che cotti. I ricettacoli dei fiori, raccolti prima della fioritura, puliti dalle brattee spinose vengono cucinati come i fondi del carciofo.

MALVA (Malva silvestris)
Erbaccia comunissima, si trova nei campi, lungo i bordi delle strade, nelle zone incolte, vicino ai ruderi. Oltre che nella pratica culinaria è molto utilizzata come pianta medicinale: simbolo della calma e della dolcezza, questa pianta era utilizzata già dagli antichi Greci che la raccomandavano per le sue proprietà emollienti e lassative, dimostrate ormai scientificamente e apprezzate ancora oggi .
Possiede un ottimo sapore, specialmente i fiori e i teneri germogli ma si possono utilizzare anche le giovani foglie. Si presta bene per tisane, risotti, nelle minestre e nei minestroni di verdure. I fiori possono essere utilizzati come guarnizione per vari piatti oppure possono essere canditi.

ORTICA (Urtica dioica)
Conosciuta da tutti per il suo potere irritante è comunissima in ogni luogo, dal mare ai monti. In realtà quella che per noi è un’erbaccia cattiva possiede notevoli virtù terapeutiche e può essere ampiamente utilizzata in cucina. Si usano preferibilmente le giovani e tenere foglie, lessate e condite, sole o con altre erbe, nelle minestre, nei risotti, nelle frittate, come ripieno per i ravioli o nei famosi gnocchetti all’ortica.

PAPAVERO (Papaver rhoeas)
Un vero infestante dei campi di grano, il papavero è una pianta comunissima presente un po’ ovunque, dalla pianura fino alla bassa montagna: regala paesaggi rosso fuoco meraviglisi. Di questa pianta si utilizzano le foglie e i giovani germogli, lessati e conditi come gli spinaci, hanno un ottimo sapore! I giovani e teneri germogli si possono consumare crudi, conditi con olio e limone, cucinati nei risotti o impanati e fritti.
Provate

SAMBUCO (Sambucus nigra)
Si presenta spesso come arbusto ma può raggiungere anche le dimensioni di un albero. E’ una pianta infestante comune nelle siepi, lungo le strade di campagna, vicino ai ruderi e ai margini dei boschi.
Si utilizzano i fiori non ancora schiusi, si possono impannare e consumare come frittelle dolci. Le bacche invece possono essere usate per confezionare marmellate o sciroppi.

PUNGITOPO (Ruscus aculeatus)
Pianta comune e conosciuta poiché in molte regioni è considerata simbolo di buon augurio, specialmente durante il periodo natalizio, la sua raccolta indiscriminata ha fatto si che sia diventata una specie protetta in molte regioni italiane. Pertanto prima di raccoglierlo, accertatevi di poterlo fare! Si trova nei sottoboschi fino alla zona montana.
I germogli lessati in abbondante acqua per insalate, minestre e frittate daranno un sapore gradevole ai vostri piatti regalando una leggere nota amara.

Scheda inserita il 18-05-2012 da MarilinHome Page

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