L’aneto (Anethum graveolens ) è una pianta aromatica annuale, della famiglia delle Ombrellifere, originaria del Medio Oriente (India e Persia), con un profumo che ricorda il finocchio e l’anice: di questa pianta si usano sia le foglie, dal colore verde-azzurro, formate da più foglioline filiformi disposte
regolarmente, che i semi. Il suo olio essenziale ha caratteristiche aromatiche, rinfrescanti, digestive e antisettiche.
A fine estate si recidono le ombrelle e si lasciano essiccare in un luogo ombroso: poi, si battono fino a provocare l’uscita dei semi, che vengono conservati a parte in vasi di vetro, chiusi ermeticamente.
Dell’aneto in cucina si usano sia i semi sia le foglie soprattutto nella cucina scandinava, che li accosta ad uova, pesce (salmone), molluschi e patate.
Nella cucina italiana viene adoperato nelle insalate, sulle patate lessate, nelle marinate, nella salsa per i pesci , per insaporire minestre e intingoli e sulla carne alla griglia, ma si accompagna anche a yogurt, panna acida e formaggi freschi.
I semi, molto profumati, sono ideali per aromatizzare l’aceto, e quindi le conserve.
■ Curiosità
Gli antichi gladiatori pensavano che l’aneto accrescesse la loro forza e per questo condivano ogni loro pasto con i suoi semi, inoltre si coronavano il capo con questa pianta come simbolo di gioia.
Pestando i suoi semi e ponendoli in infusione si ottiene un liquido utile a molti scopi:
per fare bagni rinforzanti alle unghie
per favorire la digestione,
per placare il singhiozzo e i crampi dello stomaco,
per alleviare le flatulenze e l’insonnia.
Inoltre i semi d’aneto vengono masticati per rinfrescare l’alito.