Tutto in cucina si trasforma in arte. Uno spicchio di aglio, una cipolla, un pomodoro “sfregato” su una fetta di pane raffermo, o un qualsiasi altro ingrediente tanto da renderlo unico e inimitabile. La cucina di capitanata
abbonda di odori e sapori che fanno rivivere usi e tradizioni. Basta riprendere la cosiddetta “acquasale” per capire quanta storia, non solo gastronomica ci sia dietro alla preparazione di un piatto che nasce per “recuperare” una fetta di pane indurito che era sacrilegio buttare e non solo perché non c’era molto da mangiare ma anche per il valore simbolico che si dava al pane. Cucinare non è un “mettere” assieme ingredienti ma vera e propria cultura.
Acquasale ingredienti per 4 persone
- 8 fette di pane raffermo
– gr 300 di pomodorini
– cipolla q.b.
– sale q.b. – olio di oliva q.b. – origano e basilico q.b.
Procedimento:
Bagnate le fette di pane raffermo, tagliate i pomodorini a fette, condite il pane con i pomodorini, cipolla, olio, sale, origano e basilico.
in tempi passati, per necessità o per mancanza di possibilità, era piuttosto difficile, oltre che impensabile, avere il pane fresco ogni giorno.
Può sembrar strano, ma un tempo, il pane veniva prodotto in casa, oppure portato a cuocere al più vicino forno.
Questa pratica si teneva solitamente una volta a settimana e
capitava spesso che quando la settimana era giunta al termine, avanzasse qualche "stozza" dura come la pietra....
La vera "£acquasale" nacque in quelle circostanze, per "recuperare" il pane ormai raffermo da diversi giorni.
Si poneva in una pentola, o in una zuppiera dell’aglio e dei pomodori tagliati, e si aggiungeva acqua, olio, sale ed orignao....
a quel punto, le stozze avanzanti si inzuppavano nella mistura.
Pare fosse una prelibatezza per il palato.