La Tua Opinione

ELOGIO AL COMUNE DI FOGGIA

  • Stampa
1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 Rating 0.00 (0 Votes)

RaffaeleElogio come macchina amministrativa, elogio, ma solo un pochettino, un po’ non lo merita, un po’ per non far il bastian contrario a chi è contro a prescindere.

 

Io poi cerco di trovare il buono che c’è nelle cose, nelle persone. Berlusconi, un gran incantatore, Bossi il più italiano di tutti a proposito di vizietti più che di virtù, e poi, proseguendo con la lettera “b” Bersani che si sta assicurando un futuro come pettinatore di bambole, Grillo che fa ridere anche quando è serio, Casini, il nome è già un programma, Fini che ha superato il primo “ventennio” e si appresta al secondo. Insomma, ce n’è di tutto e di più.
Ma tornando a noi, all’elogio al nostro Comune, chissà perché ieri mi veniva in mente una sorta di percorso e poi una persona a cui vorrei stringere la mano senza spiegargli il perché.
Seguitemi nel percorso: accesso principale della Casa comunale, atrio, a destra, se necessita la rampa per i disabili, di fronte “carte di identità”, e sulla sinistra, l’altra metà del grosso ambiente. Entriamo e fermiamoci lì.
Un lungo bancone a “L”, sulla destra sempre vuoto, di fronte, decentrato a sinistra, un mezzo busto di impiegato, è quello che fuoriesce dal bancone.
Statura esile, almeno mi sembra, sempre lo stesso, da sempre, come il bancone a cui sta dietro, da cui sembra prendere anche il colore per le giacche in tinta che indossa.
Garbato, cortese, sempre leggermente sorridente e disponibile a dare spiegazioni. Di fianco, sul bancone, ha una macchinetta magica, di fronte una fila di persone, ma il tempo da attendere è niente.
Chiedi, digita, e indica la macchinetta magica che su un foglio ha già stampato quello che cercavi. Pochi centesimi (benedetti!), pochi minuti (benedetti anche quelli!).
E come non fare un elogio all’impiegato tipo del Comune!? Ce ne saranno altri come lui certamente, ma purtroppo messi in un unico mazzo di carte con quadri, dirigenti, apparato politico e Sindaco, che quotidianamente ci mettiamo sotto i piedi.
Non deve essere facile per l’impiegato con la macchinetta magica trascorrere, di questi tempi, la sua giornata lavorativa a vista. Altri sono seminascosti da uno sportello, altri ai piani superiori, chiusi in stanze perché il pubblico non ha accesso ma pure per il “pubblico” lavorano.
Non deve esser facile sentirsi un po’ il parafulmine di una situazione in cui poi quello che fa lui la rende meno peggio, ma non ce ne accorgiamo.
Ma forse proprio perché è cosciente di quello che fa e di come lo fa, che non ha paura di esporsi e di continuare a dialogare con la sua macchinetta magica dando risposte ai cittadini che chiedono, in attesa che tanti altri imparino a dialogare con la propria, e a dare risposte.
Bravo, un elogio, al cittadino impiegato comunale, quello con la macchinetta magica, che non so neanche come si chiama.