LETTERA APERTA ALLA CITTÀ.

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RotundiUn monumento è il segno di riconoscimento di una comunità per un evento che ha colpito la stessa o per un personaggio che le ha dato lustro.
Un monumento merita rispetto perché segno identitario di una comunità.
In questi giorni sulla nostra bacheca, quella del GADD (gruppo amici della domenica), ci è stato documentato l'abbandono di materiale di risulta, derivante da lavori di potatura in Villa comunale, nei pressi del monumento al generale Rotundi, situato nella stessa villa.

È il segno emblematico della mancanza di cultura e di rispetto per un segno d'identità collettiva che attraversa da anni la nostra comunità.
È il segno emblematico di un lavoro fatto in maniera approssimativa, altro dramma di cui siamo testimoni giornalieri nella nostra città.
È il segno emblematico della cronica mancanza di controllo a cui piano piano ci siamo abituati.

In una città normale, non quella ideale, ma semplicemente in una normale ci deve essere la cultura del rispetto della cosa pubblica e dei segni identitari di una comunità.
In una città normale ci deve essere il rispetto del proprio lavoro, che deve essere fatto bene, ci deve essere, infine, un sistema di controllo che sanzioni dove difettano cultura e rispetto.

Si dirà, sicuramente, che altri sono i drammi di una città come la nostra e che altre sono le priorità. Sarà sicuramente così, ma un sano sdegno contro la mancanza di cultura e di controllo non pensiamo possa far male alla nostra comunità offesa da tanta incuria ed approssimazione.
Per quello sdegno il gruppo degli amici della domenica ha stabilito il proprio appuntamento domenicale per il 26 maggio 2013 alle ore 11.00 davanti al monumento a Rotundi.

Sarà l'occasione per partecipare alla festa dei popoli, cui gli amici della domenica aderiscono, con uno spirito costruttivo in più: quello di coltivare il senso civico attraverso la denuncia delle piccole anormalità del quotidiano.
Sono invitati tutti i cittadini che sono stanchi ed indignati contro tutte le approssimazioni che affliggono la nostra dolorante comunità e che vorrebbero finalmente vivere in una CITTÀ NORMALE.