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Segnalazione: Gli Scavi Archeologici

Gli Scavi Archeologici

Parco Karol Wojtyla -

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STORIA DEGLI SCAVI NEL CENTRO DI FOGGIA E NELL’AREA DELL’EX-IPPODROMO

L’esame accurato delle fotografie aeree, compiuto da vari studiosi, ha permesso di identificare l’esistenza di oltre mille villaggi neolitici disseminati nella pianura
del Tavoliere.
Anche le aree degli odierni centri urbani possono celare insediamenti neolitici, è il caso di San Severo e di Foggia dove solo casualmente, grazie a lavori edilizi o ad impianti per le reti fognanti, sono stati rispettivamente scoperti i villaggi del Guadone e quello della Villa Comunale.
Seguiamo con ordine cronologico la storia degli scavi archeologici della nostra città.

1977
L’inizio dell’interesse per l’area risale al finire degli anni Settanta quando lavori pubblici per l’impianto della nuova rete fognaria, pur risultando in gran parte distruttivi per i resti antichi, fornirono agli studiosi l’occasione per cogliere indicazioni sufficientemente chiare sulle remote vicende del capoluogo.
Nel cuore del capoluogo dauno nel settembre del 1977 furono intercettate alcune strutture di abitato e i resti di almeno otto deposizioni funebri di adulti e bambini di età neolitica.
In quell’occasione si rilevarono le sezioni di 9 strutture (denominate da A ad I) i cui riempimenti antropizzati si stagliavano nettamente nel banco di argilla e ciottoli in cui esse erano scavate. Interessavano la zona tra la Villa Comunale, via Brigata Pinerolo e via Galliani. Abbondante materiale archeologico era stato recuperato, sia nelle sezioni stesse dei riempimenti sia, soprattutto, nel terreno di risulta.

1978
Nel maggio del 1978, grazie ad un finanziamento dell’Amministrazione Civica, si poterono compiere alcuni saggi di scavo in una limitata area all’intero della Villa Comunale, in prossimità dell’ingresso sud della stessa.
L’area di scavo, localizzata tra il muretto di cinta e la zona centrale asfaltata del parco pubblico, era in gran parte occupata da alberi, aiuole e tubazioni elettriche: ciò ha necessariamente condizionato la scelta dell’ubicazione dei saggi, influendo negativamente sulla possibilità di comprendere l’andamento delle strutture indagate.
Il saggio I è stato effettuato in prossimità del tracciato della condotta della fognatura, allo scopo di verificare la stratigrafia del riempimento dell’ampia struttura rilevata nel 1977 e denominata A . Il saggio, inizialmente di 4 x 4 mt., si è ristretto a causa di un cavo elettrico incontrato a 30 cm di profondità dalla superficie, che correva diagonalmente fino a raggiungere il chiosco. Si sono evidenziati otto livelli antropizzati (dal 10 al 3); il livello 2 era costituito da uno strato calcareo evaporitico; il livello 1 da terreno di superficie.
Il saggio II ( 2 x 2 m) ha restituito frammenti preistorici misti e ceramiche di età daunia e romana. In base ai risultati dei sei saggi si possono formulare ipotesi e cioè che la zona è stata interessata da una sovrapposizione di strutture e adattamenti successivi; dato comune a tutti quei villaggi del Tavoliere che sono stati interessati da una frequentazione protrattasi per più fasi culturali.

1993
Le ricerche rese necessarie nella medesima area per una migliore definizione delle presenze preistoriche, in considerazione dello spinoso problema della destinazione del contiguo ex Ippodromo, hanno preso l’avvio nel mese di aprile e sono proseguite fino alla metà di giugno, interessando una limitata superficie all’interno della Villa subito a destra dell’ingresso su via Galliani.
E’ proprio nella primavera del 1993 che la Soprintendenza Archeologica della Puglia ha finalmente intrapreso scavi sistematici nella Villa Comunale, conseguendo risultati di grande e specifico interesse.
Nell’arco di circa tre mesi di scavo, in un saggio di m 20 x 10 è stato portato alla luce un tratto curvilineo di un ampio fossato, profondo oltre due metri.
Lo scavo del suo interno ha evidenziato una successione di episodi di colmata, talora inquinati da materiali recenti per via di numerosi tracciati di servizio che percorrono il sottosuolo della Villa. Il deposito archeologico delimitato dal circuito del fossato poggia direttamente sulla ben nota ’crusta’, ossia il tenero banco calcareo tipico del sottosuolo del Tavoliere, che a sua volta sovrasta un conglomerato di argilla e ciottoli entro cui è stato scavato il letto del fossato. Lo strato archeologico affiora a tratti a meno di 10 cm dall’attuale piano di campagna e mostra uno spessore massimo di 15 cm con vaste interruzioni causate dai lavori di manutenzione del verde pubblico.

1998
Importantissimi i risultati conseguiti sin dal primo colpo di piccone nel suolo dell’ex Ippodromo, dove lunedì 2 marzo è stato realizzato da parte della Soprintendenza Archeologica della Puglia un primo intervento di scavo fortemente voluto dalla cittadinanza e tenacemente promosso, oltre che finanziato, dall’Università Verde di Capitanata attraverso una sottoscrizione popolare a premi. Le testimonianze venute alla luce riguardano una superficie abitativa collocabile tra la fine del VI e gli inizi del V millennio a.C., delimitata da un fossato probabilmente a C.
Nell’ex Ippodromo il copioso materiale ceramico rinvenuto, eccezionalmente quasi tutto decorato, consiste in ceramica impressa sia di stile arcaico che evoluto, bruno-lucida e, soprattutto, dipinta nello stile di Masseria La Quercia. Le vicende più antiche di Foggia appaiono, dunque, strettamente legate a quelle del resto del Tavoliere. Infatti i tratti costitutivi delle comunità di villaggio individuate mostrano evidenti analogie di carattere ambientale, tipologico e strutturale con i numerosi insediamenti capannicoli trincerati, scoperti nella grande pianura.
Le prospettive più ricche dell’archeologia cittadina sono evidentemente riposte nell’area ex Ippodromo, dove l’assenza di manomissioni moderne e gli importanti risultati degli scavi in corso permettono di affermare l’esistenza di un ricchissimo deposito ancora da portare alla luce.

Il presidente
(Prof. Mario Pasqua)

(tratto da:http://www.tuttofoggia.com/Eventi/UVdC/storiaScavi.html)







IL RECUPERO DELL’AREA ARCHEOLOGICA
E’ STATO RESO POSSIBILE
GRAZIE AL LATTE DAUNIA DI FOGGIA
NELL’AMBITO DELLA CAMPAGNA
"LATTENATURACULTURA"
MAGGIO - GIUGNO 1996

Scheda inserita il 10-05-2012 da Cesare RizziHome Page

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