 |
 |
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||
      
|
- Arte - Beni Culturali -
|
| ||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Descrizione: Il volume raccoglie alcune produzioni grafiche che l’autore Savino Russo ha realizzato in circa quarant’anni di attività artistica e professionale. Le opere pubblicate sul catalogo sono state esposte alla mostra allestita presso la "Fondazione Banca del Monte di Foggia" e per la circostanza aperta al pubblico dal 24 gennaio al 4 febbraio 2015. Presentazione di Saverio Russo presidente della Fondazione Banca del Monte : Conoscevo Savino dalla metà degli anni Ottanta. Ci fece incontrare la comune passione per la storia del nostro territorio e per la tutela del suo patrimonio culturale, materiale ed immateriale. Conoscevo il suo impegno nel Cenacolo culturale "Contardo Ferrini" e il suo lavoro nel quartiere "Croci", la sua passione per la storia federiciana e le istituzioni religiose, in particolare le confraternite laicali, e la sua spiccata attitudine all’alta divulgazione, di cui è prova mirabile l’aureo volumetto, pubblicato nel’97 e da lui curato e, in gran parte scritto, Saluti da Foggia. Guida della città. La comune pratica della storia e una quasi omonimia tra noi portava i lettori meno accorti a scambiare me con lui e viceversa, per cui a me chiedevano conferenze su FedericoII e a lui sulla transumanza. Scherzando diceva che avrebbe risolto il problema con un paradossale nom de plume, con il quale si presentava quando mi chiamava al telefono, soprattutto quando facevo una ricerca sul feudo di San Paolo di Civitate, cittadina in cui era nato. Ci ritrovammo poi insieme nell’ Organo di Indirizzo della Fondazione Banca del Monte tra il 2005 e il 2009, impegnati a sottrarre le residue testimonianze della storia di Foggia all’incuria o, al massimo, a operazioni folkloriche o, peggio, a fuorvianti mitologie. Fu anche per questo che, nel giugno 2006, nei nostri locali di via Arpi fu ospitata una mostra sulle Confraternite di Foggia, da lui curata, con un’attenzione forte per la storia, le tradizioni e le pratiche devozionali. Lo sapevo anche impegnato, in altri periodi, come me e altri della mia generazione in differenti contesti, nell’importante stagione di rinnovamento ecclesiale dei primi anni Settanta, e mi ritrovavo -quasi in una sorta di biografia parallela- in quella definizione di "fedelmente fesso", che ben descrive chi ha fatto della coerenza e della lealtà le proprie cifre esistenziali, non chiedendo mai contropartite, quando veniva chiamato a ricoprire incarichi spinosi; e, dopo essersi impegnato con grande generosità, disinteresse e spirito di servizio,si ritrovava ai margini,"arroccato", come si dice al mio paese. Non conoscevo bene, invece, la sua produzione grafica, nel senso che non sapevo che non poco di quello che vedevo in giro a Foggia, tra copertine di libri, manifesti, Loghi istituzionali, erano suoi. L’ho scoperto quando, da poco eletto presidente della Fondazione, lo convocai per chiedergli di darci una mano per realizzare il progetto "Città leggibile" e lui mi disse che stava lavorando ad una mostra delle sue opere di grafica che sarebbe stato contento di vedere allestìta in Fondazione. Poi, quasi contemporaneamente, i drammi del licenziamento della malattia, con il suo infausto esito. E ora, noi,che forse non capimmo che il tempo gli sarebbe mancato e che la malattia non gli avrebbe dato tregua, non possiamo far altro che "ricordare" come ha lasciato scritto in un breve testamento ideale: "Né cercare di capire né dissacrare. Ricordare,soltanto. E amare". Alcune tavole esposte alla mostra "Confesso che ho disOgnato":
| ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
visitatori collegati: 3 Privacy Policy hr | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
