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"Ca te vonna spezzà 'i màne!"
di Raffaele de Seneen |
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Questa una delle frasi tipiche che le mamme dei miei tempi rivolgevano ai propri figli quando questi combinavano una delle loro. Di solito, subito dopo aver pronunciato la frase, seguiva un gesto, ormai non più in uso, la mamma allargava al massimo la mano e stringeva fra i denti, quasi a farsi male e lasciando i segni, la parte morbida che si trova nell'incavo fra il pollice e l'indice.
E' capitato a volte, invece, per alcune imprudenze infantili: la mano nella macchinetta elettrica per passare i pomodori da salsa, la "bomba" scoppiata in mano la notte di capodanno.
E siccome, il detto, la frase malaugurante è riferita alle due mani, si sia in attesa che cada anche l'altra per poi provvedere alle protesi, oppure è nostro costume che le cose restino così nel tempo.
Lì saranno trascorsi almeno cent'anni, e ne sono passate di amministrazioni comunali.
Quindi la "sciatteria" non è d'oggi, viene da lontano, e passa, come un testimone, da una mano (ho detto mano!!) all'altra, ancora non riusciamo a trovare chi faccia un'inversione di marcia almeno su questo spetto.
Foggia 16 settembre 2011
vedi anche "Il Lamento del Puttino"
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