"Ca te vonna spezzà 'i màne!"

 

di Raffaele de Seneen

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Ca te vonna ....
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Al Monumento

Questa una delle frasi tipiche che le mamme dei miei tempi rivolgevano ai propri figli quando questi combinavano una delle loro.

Di solito, subito dopo aver pronunciato la frase, seguiva un gesto, ormai non più in uso, la mamma allargava al massimo la mano e stringeva fra i denti, quasi a farsi male e lasciando i segni, la parte morbida che si trova nell'incavo fra il pollice e l'indice.


La mamma aveva "sentenziato" il figlio, ma subito presa da un senso di rimorso, come a voler richiamare su di se il male augurato al figlio, si infliggeva una punizione corporale, concludendo con un: "Desgrazziàte!!".


Non mi è mai capitato di vedere bambini con mani mozzate a seguito di quel "malagurio".

E' capitato a volte, invece, per alcune imprudenze infantili: la mano nella macchinetta elettrica per passare i pomodori da salsa, la "bomba" scoppiata in mano la notte di capodanno.


Io ora non so se al puttino del monumento ai caduti la mamma, chissà in quale occasione e perchè, l'abbia sentenziato.

E siccome, il detto, la frase malaugurante è riferita alle due mani, si sia in attesa che cada anche l'altra per poi provvedere alle protesi, oppure è nostro costume che le cose restino così nel tempo.


E si perchè, quello del puttino ha un precedente non meno importante e molto più lontano nel tempo, il braccio della statua del Lanza nella villa comunale.

Lì saranno trascorsi almeno cent'anni, e ne sono passate di amministrazioni comunali.

 

Quindi la "sciatteria" non è d'oggi, viene da lontano, e passa, come un testimone, da una mano (ho detto mano!!) all'altra, ancora non riusciamo a trovare chi faccia un'inversione di marcia almeno su questo spetto.


La cosa mi preoccupa non poco, visto che anche la statua di Umberto Giordano, nell'omonima piazza, ha una braccio sollevato in buona evidenza, e mi sfugge se quella di Filippo Corridoni, dalle parti della Chiesa delle Croci, non abbia, anch'essa, un braccio alzato con dito puntato.


Non vorrei che con il passar del tempo diventassimo la città delle statue monche.

 

Foggia 16 settembre 2011

 

vedi anche "Il Lamento del Puttino"